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I Disturbi Respiratori del Sonno sono alterazioni della meccanica ventilatoria e/o della respirazione di origine complessa e spesso multidisciplinare che determinano alterazione del sonno fisiologico.
La causa più comune di tali disturbi è: la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstruction Sleep Apnea Syndrome) o
OSAS. L'ossigeno entra nel corpo tramite le vie aeree risucchiato dal naso e dalla bocca grazie soprattutto al muscolo diaframma, la cui attivazione automatica è controllata da recettori che misurano costantemente la quantità di O2 e dal cervello. Il diaframma muovendo la gabbia toracica aspira aria nel polmone. L'aria aspirata tramite il naso e la bocca passa nella gola, nella trachea, nei bronchi, ed infine negli alveoli dove l'O2 contenuto nell' aria passa all' interno dei vasi sanguigni per raggiungere tutte le cellule del corpo.
Quindi maggiore è la dimensione del tubo che porta l'aria con l'O2 e minore è il lavoro del muscolo diaframma;
viceversa minore è il suo diametro maggiore è la fatica sostenuta dal diaframma. |
Fig. 1 L'aria inspirata va verso i polmoni
Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo ed il rilassamento dei muscoli che mantengono pervie le vie aeree, si determina una fisiologica riduzione del calibro delle prime vie aeree.
Se le vie di passaggio dell'aria sono ridotte di calibro o ostruite i muscoli dovranno fare più fatica a far passare l'aria, per compensare ciò il diaframma dovrà far aumentare la velocità dell'aria per consentire una sufficiente ossigenazione.
Il russamento è un rumore respiratorio causato dall'aria che passando veloce contro le parti molli delle vie aeree le fa vibrare.
In queste condizioni il flusso di aria può ridursi di oltre il 50% (ipopnee) o arrestarsi per alcuni secondi (apnee). |
Fig. 2 Il passaggio per l'aria è ostruito Durante le apnee i livelli di ossigeno nel sangue si abbassano rapidamente di contro c'è un aumento della pressione sanguigna e dell' attività cardiaca con possibili aritmie e a livello cerebrale microrisvegli o risvegli con affanno.
Oltre a disturbi cardiovascolari nei pazienti con apnee notturne un sonno alterato può determinare: |
I
disturbi respiratori del sonno ed in particolare la
Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) costituiscono un problema frequente e di rilevanza crescente nella società sia per i rischi di incidente, lavorativo e stradale, da sonnolenza diurna sia per le conseguenze cardiovascolari e neurologiche. Young e colleghi in un lavoro pubblicato su N. Engl. J. Med. nel 1993 effettuato utilizzando la polisonnografia hanno individuato un indice di apnea/ipopnea AHI (numero di apnee ed ipopnee per ora) superiore a 5 nel 9% delle donne e nel 27 % dei maschi ed hanno rilevato che anche in soggetti che non riferivano russamento era presente un AHI > 15 nel 3,1 % dei maschi e nel 2,7 % delle donne. Questi dati sono stati confermati da studi effettuati in altre nazioni come Gran Bretagna, Giappone Australia, Fillandia, Svezia ed Italia. Negli anni 80 uno studio effettuato nella popolazione dello stato di San Marino ha evidenziato che il 24% degli uomini ed il 14 % delle donne russano abitualmente e che questo fenomeno aumenta con l'età. (il russamento abituale è considerato uno stato preclinico di OSAS). Un recente studio effettuato nel comune di Abiategrasso ha evidenziato in soggetti maschi fra i 40 e 65 anni un indice di desaturazione, in parte correlabile con AHI, superiore a 10 nel 13% dei soggetti e superiore al 20 nel 4,8 %. |
Possono essere di due tipi: Cardiovascolari o Cerebrovascolari. Cardiovascolari
Cerebrovascolari |
Il Sonno fisiologico contrariamente a ciò che si potrebbe pensare non è una condizione stabile o passiva, ma è caratterizzato da continue variazioni dello stato neurofisiologico che per comodità di studio vengono classificate in stadi. In particolare si riconoscono due fasi:
A sua volta la fase NON REM viene suddivisa in 4 stadi e quindi:
Lo stato di vigilanza è dovuto ad attività cerebrale di tipo corticale in connessione neuronale con la sostanza reticolare e la porzione anteriore del ponte che si trova alla base del cervello. Arrivati allo stadio IV (dopo circa 90 minuti) si ripercorrono a ritroso gli stadi precedenti fino al primo quando si entra nel primo periodo di sonno REM caratterizzato da rapidi movimenti oculari ed onde a basso voltaggio (definite a dente di sega) della durata variabile da 5 a 10 minuti. Quindi inizierà un nuovo periodo con alternanza di sonno NREM e REM. Nel soggetto adulto sano la percentuale delle varie fasi del sonno sono le seguenti:
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CARATTERISTICHE DELLA VEGLIA E DEL SONNO |
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Nei pazienti affetti da OSAS il sonno è altamente modificato poiché a seguito del deficit respiratorio e dello sforzo ventilatorio descritto il paziente difficilmente riuscirà a raggiungere gli stadi più profondi del sonno così come anche il sonno REM risulterà marcatamente ridotto. Di tutti gli stadi del sonno i più importanti per la funzione ristoratrice sono lo stadio IV (massimo grado di sonno senza sogni e stadio REM. |